In pochi anni il commercio elettronico è diventato una pratica molto diffusa, che sta continuando a crescere, soprattutto nel nostro paese. Rispetto al resto dell’Europa l’Italia è piuttosto indietro nelle procedure di acquisto via web, ma non per questo non si sta dando da fare.
Statistiche positive. Secondo le ultime statistiche, l’E-commerce nel nostro bel paese è aumentato del 47, 8 % nel turismo, con acquisti del 13% nel tempo libero e l’11% nelle assicurazioni. Stiamo parlando di singoli consumatori, dei privati che agiscono e si muovono in base alle loro uniche esigenze.
E se parliamo dell’e-commerce b to b? Sono tanti gli ordini via web fatti da imprese per altre imprese. Risultati eccezionali in termini di guadagno e velocità delle procedure.
Se il rapporto il tra il singolo cliente e l’azienda può inciampare in delle debolezze, molto più fluido risulta il b2b. Ovviamente ci sono una serie di svantaggi nel rapporto azienda/cliente:
Usabilità del sito. Alcuni siti non sempre hanno percorsi semplici da seguire. Spesso acquistare on line richiede procedure lunghe e noiose che viene voglia di mollare tutto a metà.
Per i b2b risulta più rapida: spesso i dati sono inseriti nel sistema dallo stesso venditore all’atto della prima fornitura “off-line” e l’acquirente non deve far altro che inserire il suo nome utente e la sua password e riempire il carrello. I moduli con i dati anagrafici, le condizioni di pagamento, quelle di spedizione e gli sconti saranno pre-compilati sulla base di quanto stabilito nelle “condizioni generali di acquisto”.
Costi di spedizione. Succede che il prezzo di spedizione superi il prezzo basso che a fatica abbiamo scovato in internet. Dovè la convenienza?
Anche in questa situazione il commercio b2b ha la meglio; dato che i costi per i trasporti sarebbero gli stessi su camion, treni, container ecc.., l’acquisto on-line non risulta per nulla più costoso.
Inoltre, molti processi amministrativi vengono automatizzati e si risparmia sulla burocrazia. Grazie a software gestionali è possibile velocizzare molto procedure di routine e avere maggiori risultati in tempo breve.
Che fine faranno i commerciali
Che i margini si stiano assottigliando è chiaro a tutti. La domanda che posniamo è pertanto cosa succederà agli intermediari? Per esperienza internazionale possiamo affermare che anche i Italia i produttori stanno guardando al web come ad una possibile soluzione. Molti infatti stanno valutando al "come saltare la filiera" per diminuire le spese. Sicuramente il lavoro di agente di commercio potrebbe essere sempre più a rischio, sopratutto per le imprese che guardando al web hanno capito che un intermediario in meno consente di marginare meglio.
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